Festival

di letteratura di montagna, viaggio, avventura

I muri della vergogna

Farian Sabahi in dialogo con Gianfranco Fabi

Cosa c’è dall’altra parte del muro che sta alzando l’Europa? Il confine greco-macedone di Idomeni è diventato il “magazzino delle anime”, come lo chiama il governo greco. Proviamo a chiudere gli occhi e a immaginarci al di là. Dobbiamo abbandonare la nostra vita di prima e fare in fretta: fuori incalzano le milizie di Assad, i kalashnikov, le tute nere dell’Isis. Usciamo di casa ma non facciamo molta strada, ci aspettano per buttarci in una stanza, stipati con cento, mille altri disgraziati. Ci portano via tutto, ci picchiano, ci affamano. Se riapriamo gli occhi siamo ancora saldamente al di qua del muro, ma non per questo dobbiamo restare ciechi. E non dobbiamo girare la testa dall'altra parte di fronte alla miriade di conflitti, spesso dimenticati, come quello in Yemen: una guerra per procura tra Iran e Arabia Saudita che ha fatto 6400 morti e 2,8 milioni di sfollati, mettendo in secondo piano le riforme (anche a favore delle donne) scaturite dalle primavere arabe.

A parlarne la giornalista e scrittrice Farian Sabahi in dialogo con Gianfranco Fabi, giornalista, già vice direttore del Sole 24 Ore.

La mappa

Le fotografie

Gianfranco Fabi e Farian Sabahi fotografia di Andrea Pavan

Il pubblico dell'incontro fotografia di Andrea Pavan

Il pubblico dell'incontro fotografia di Andrea Pavan